Centinaia di migliaia di cuccioli vengono
uccisi in questi momenti per addobbare le tavole insaguinate della
tradizione religiosa.
Questa tragedia colpisce molte persone che, spinte
dalla compassione, rifiutano di mangiare la carne di un cucciolo.
Ma i cuccioli non vengono uccisi solamente a pasqua, i cuccioli di
tutte le specie sfruttate dall'essere umano, vengono uccisi tutto
l'anno, tutti i giorni, per un abitudine sbagliata, terrificante.
Insieme a loro, come tutti ben sapete, vengono uccisi miliardi di
animali adulti, reduci di una vita di agonia, prigionia, disperazione e
sofferenza.
A pasqua e in tutti gli altri giorni, gli animali non
vanno uccisi e non sono oggetti a nostra disposizione, ma esseri con una
vita propria, bramosi di vivere, proprio come noi.
Cominciamo a
rispettare la vita, smetiamo di cibarci delle sofferenze altrui.
Il risultato della mentalità specista è che
gli animali adesso sono i nostri schiavi. Indescrivibili sono la
sofferenza degli animali, il sudore, il sangue, la loro disperazione.
Gabbie di allevamenti, macelli, laboratori di vivisezione, circhi dove
gli animali vengono percossi e piegati a dar spettacolo di sé, negozi in
cui metterli in vetrina e venderli, feste tradizionali in cui li si
uccide o umilia per divertimento, per non dimenticare zoo, acquari, delfinari in cui metterne in mostra la bellezza prigioniera.
La foresta attrae con il suo richiamo gli animali in gabbia, e noi
tutti in fondo lo siamo. Le gabbie si presentano sotto varie forme e
ognuno di noi può scoprire la propria. Una volta aperti gli occhi
sull’orribile mondo dello sfruttamento animale, non si può più chiuderli
o voltarsi dall’altra parte. Diventa necessario fare qualcosa, uscire
dalla nostra stessa gabbia.
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